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Aperto il Secondo Sinodo dell’Arcidiocesi di Zagabria



Con una solenne celebrazione eucaristica, che in occasione della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l’8 dicembre 2016, nella cattedrale di Zagabria è stata presieduta dall’arcivescovo di Zagabria, cardinale Josip Bozanić, si è aperto il Secondo Sinodo dell’Arcidiocesi di Zagabria. La celebrazione ha avuto inizio con la processione proveniente dal Seminario Maggiore arcivescovile, cui hanno preso parte circa duecento sacerdoti, nonché fedeli laici in qualità di membri scelti del Sinodo, i quali nel corso del prossimo anno parteciperanno alle sessioni del Sinodo medesimo.
 
Nell’introduzione alla celebrazione eucaristica, il cardinale ha detto che la storia della salvezza nella nostra Chiesa particolare ha dato molti frutti, specialmente il frutto della testimonianza e della confessione della fede, partendo dai pastori fino ad arrivare ai fedeli laici. Successivamente all’introduzione, il Nunzio Apostolico presso la Repubblica di Croazia, mons. Alessandro D’Errico, ha letto la lettera inviata da papa Francesco per il tramite del Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin.


 
All’inizio della sua omelia, il cardinale Bozanić ha parlato della solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, affermando che la grandezza della solennità odierna consiste proprio nel fatto che dalla storia del peccato, dalla storia dell’allontanamento dell’uomo da Dio, per mezzo di Maria non è nata una condanna, bensì la storia della salvezza, la storia della compassione di Dio, della Sua vicinanza la cui pienezza è in Gesù Cristo. Egli ha sottolineato che in ciascuna delle tre letture della liturgia odierna si sente la presenza della grazia di Dio che cerca l’uomo e che desidera la felicità dell’uomo.
 
La Chiesa, ha proseguito il cardinale, costruita sulla fede di Maria e sulla fede degli apostoli, è chiamata a rispondere a Dio, a fidarsi di Lui e ad abbandonarsi alla Sua volontà. Il cardinale ha aggiunto che il Sinodo è un tale cammino verso l’apertura del cuore; un cammino che riconosce i doni di Dio e la Sua chiamata, e cerca di realizzare ciò che ci è stato affidato quale Chiesa di Zagabria, sapendo che senza l’aiuto di Dio non possiamo fare nulla di buono, aggiungendo che oltre che a parlare con Dio nell’apertura del cuore, Maria ci insegna a essere forti, non accusando gli altri, non nascondendosi e non scaricando la responsabilità sugli altri come fa Adamo.


 
La cosa più essenziale è, come Maria, appoggiare la propria vita sulla Parola di Dio, quantunque fragile e debole sembri dal di fuori. Dio Onnipotente si affida a noi nella semplicità delle parole, si affida alla debolezza del corpo umano, affinché, da quella debolezza, nasca una forza indistruttibile, capace di opporsi al male e sconfiggerlo. Il cardinale ha ammonito che ogni bene, ogni altruismo e ogni atto di amore, quantunque ci sembri irrilevante, ha questa forza in sé. Egli ha sottolineato come Maria ci insegni a leggere la storia, a comprendere gli avvenimenti, a conservarli nel proprio cuore e a collegarli per mezzo dei doni della grazia.
 
Prima di concludere, il cardinale ha detto: «Cari fratelli e sorelle, come non essere gioiosi in una tale comunione nella Chiesa che si manifesta nella grazia, che si rispecchia nella bellezza della Beata Vergine Maria! La Chiesa è una comunione riempita con il rispetto del mistero della Vita. Mentre guardo voi, qui riuniti insieme e provenienti da diverse parti della vita della nostra Arcidiocesi, da parrocchie di ogni decanato, da comunità religiose, da nostri istituti e realtà pastorali, ringrazio Dio per voi e per il dono dell’avvenimento del Sinodo. Ciascuno e ciascuna di voi è una risposta di grazia in ciò che fate e in ciò che rappresentate. Credo che le sessioni, nel corso di un anno, contribuiranno ancora di più a che tutti i fedeli scoprano e rinnovino la verità che è bello essere parte della Chiesa, parte della nostra Arcidiocesi di Zagabria».


 
Alla conclusione dell’omelia, i membri del Sinodo hanno pronunciato la professione di fede, e successivamente all’Orazione dopo la comunione, il cardinale, insieme al Nunzio Apostolico, ai vescovi ausiliari di Zagabria, mons. Valentin Pozaić, mons. Ivan Šaško e mons. Mijo Gorski, all’ordinario militare mons. Jure Bogdan, all’ordinario militare emerito mons. Juraj Jezerinac e agli altri sacerdoti, presso la tomba del beato Alojzije Stepinac ha recitato la preghiera per la sua canonizzazione.


 
Prima della benedizione finale, il cardinale si è rivolto ancora una volta ai fedeli, sottolineando come il Sinodo rappresenti un’opera comune dello Spirito Santo e di tutto il popolo di Dio. Il cardinale Bozanić ha concluso affermando che si tratta di un percorso comune nel cammino di ascolto, anzitutto di Dio e della Sua parola, modo con il quale ci si rende capaci di ascoltare l’uomo e le sue necessità, e per l’apprezzamento della storia e dell’eredità che - guidata dalla provvidenza di Dio - ha permesso un’atmosfera nella quale ci troviamo oggi, nonché un’anticipazione del futuro che è dinanzi a noi e che porta nuove sfide.
 
La prima sessione del Sinodo si è tenuta venerdì e sabato 9 e 10 dicembre 2016 nella sala Vijenac dell’Istituto Pastorale arcidiocesano, presso Kaptol 29a, a Zagabria. Il tema della prima sessione è stato «La Chiesa di Zagabria nell’opera di evangelizzazione», nel corso della quale i membri del Sinodo hanno discusso dell’annuncio della Parola di Dio, dell’evangelizzazione, della catechesi e del catechismo, del vivere la Buona Novella e la Rivelazione.
 
 
 
Ufficio Stampa dell'Arcidiocesi di Zagabria
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