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Un'educazione completa non è possibile senza la dimensione spirituale



Martedì 20 ottobre 2015, presso i locali della Curia Arcivescovile, si è tenuta una tavola rotonda sul tema: "L'importanza della religione e dell'educazione e formazione religiose nel curriculum scolastico nazionale", organizzata dalla Facoltà di teologia cattolica presso l'Università di Zagabria e dell'Ufficio per il catechismo a scuola dell'Arcidiocesi di Zagabria.
 
All'incontro ha presenziato anche l'arcivescovo di Zagabria e Gran Cancelliere della Facoltà di teologia cattolica, Cardinale Josip Bozanić, il quale, nel discorso introduttivo, ha espresso il desiderio che tutti i partecipanti della tavola rotonda siano partecipi di una vera e sincera ricerca dei «legami» che già da secoli legano l'educazione religiosa e l'educazione e la formazione nella sua interezza.

Nell'elaborazione del curriculum scolastico nazionale deve essere coinvolta la comunità sociale più ampia possibile, e che esso non deve essere l'opera solamente di una persona, di un gruppo d'interessi, lobby o partito.


 
Il Cardinale ha affermato che l'educazione e la formazione rappresenta la possibilità di un'introduzione sistematica della persona in rapporto con la realtà. Ne consegue che la realizzazione della libertà nell'educazione e nella formazione è l'indicatore della libertà in una società concreta.
 
Nel proseguo del suo intervento, il Cardinale Bozanić ha trattato le sfide che la società croata deve affrontare nell'era della globalizzazione. Di conseguenza, le scuole e le università in Croazia devono percorrere ancora un lungo cammino di trasformazione per potere davvero garantire il diritto alla piena libertà di educazione e di formazione.
 
Egli ha invitato i partecipanti affinché, nelle questioni che riguardano il bene comune, al quale appartengono senz'altro le sfere dell'educazione e della formazione, venga instaurato un clima di dialogo: nella società croata, infatti, è importante favorire instancabilmente il dialogo a tutti i livelli. I soggetti coinvolti intensivamente nella riforma del sistema educativo e formativo croato non devono dimenticare l'uomo né sacrificarlo a cuor leggero sull'altare degli obiettivi economici e di mercato, bensì devono fare in modo che il sistema scolastico permetta una piena fioritura della sua personalità.
 
Il Cardinale Bozanić ha affermato infine che non è possibile realizzare tali scopi senza uno sguardo d'insieme sull'uomo, cioè senza favorire la sua dimensione spirituale, morale e religiosa.
 
La parte della tavola rotonda dedicata alle relazioni è stata aperta dal prof.  Hrvoje Sikirić della Facoltà di Legge presso l'Università di Zagabria. Nella sua esposizione, egli ha chiarito il quadro dell'educazione e della formazione religiosa in ambito croato e a livello internazionale. Dopo avere valutato l'attuale quadro legislativo come soddisfacente, giacché esso ha posto il baricentro sulla formazione, e non sull'educazione, egli ha sottolineato come il fondamento e lo scopo del processo educativo-formativo debba essere la persona nella sua interezza.
 
Il Rettore dell'Università Cattolica croata, prof. Željko Tanjić, ha affermato che nella società vi sono diversi pareri sull'importanza della religione nel processo educativo-formativo, e ha sottolineato che la religione ci offre qualcosa che tocca gli uomini nel loro vivere, e l'omettere la religione dall'educazione sarebbe un errore.
 
Il dott. Boris Jokić dell'Istituto di ricerche sociali di Zagabria, che  nello stesso tempo è a capo della Riforma curricolare complessiva nella Repubblica di Croazia, ha ricordato le ricerche che mostrano come il catechismo sia una materia molto ben accetta nella scuola. E' una materia nella quale gli alunni possono accedere a un dialogo e a una discussione su un determinato tema, a differenza di altre materie che sono istruttive e indirizzate all'apprendimento di fatti.


 
Il decano della Facoltà filosofica prof. Vlatko Previšić ha sottolineato la necessità dell'umanizzazione del sistema formativo, e ha fatto presente l'assenza di virtù classiche nella società, quali la fede nel bene e nell'onestà. Dopo avere ammonito circa il pericolo della quantificazione dell'uomo, e anche nell'esistenza di una crisi metafisica sulla vera idea dell'uomo, il Decano Previšić ha concluso il proprio intervento domandandosi se la lezione di catechismo contribuisca a risolvere questa crisi.
 
Il dott. Josip Burušić, dell'Istituto per le ricerche sociali Ivo Pilar, ha affermato come il catechismo abbia il suo posto nella tradizione formativa, e come l'educazione e la formazione religiose possano contribuire al dialogo, alla cultura della discussione e all'argomentazione. Purtroppo, ha proseguito, presso l'opinione pubblica croata si cerca di imporre un'impressione diversa. I principali problemi della formazione in Croazia sono la disparità, l'aumento delle differenze sociali, nonché la non efficienza.


 
L'ultima relazione è stata pronunciata dal prof. Tonči Matulić, Decano della Facoltà di Teologia cattolica, il quale ha espresso preoccupazione per il trattamento che avranno i contenuti religiosi nella nuova riforma, poiché essi sono sparsi in altre materie d'insegnamento. Come saranno trattate le implicazioni religiose delle altre materie, e sarà il catechismo a scuola solamente un'alternativa a quello insegnato in parrocchia, o svolgerà il ruolo che gli è proprio - favorire e presentare il principio fondamentale integrativo della conoscenza completa che si presenta nella scuola? Queste sono solamente alcune delle domande che il decano Matulić ha presentato agli studiosi incaricati della riforma curricolare.
 
La tavola rotonda, moderata dal dott. Nenad Malović, è terminata con una discussione.
 
 
 
Ufficio Stampa dell'Arcidiocesi di Zagabria
 
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