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Aperta la 56a Settimana teologico-pastorale


IL DISCORSO DEL CARDINALE BOZANIĆ


"Teologia e pastorale della Misericordia di Dio" è il tema della 56a Settimana teologico-pastorale, aperta il 26 gennaio 2016 presso il Seminario Minore interdiocesano di Šalata, a Zagabria.
 
Questo incontro scientifico-pastorale, organizzato dalla Facoltà di teologia cattolica presso l'Università di Zagabria, è stato aperto dall'arcivescovo di Zagabria e Gran Cancelliere della Facoltà di Teologia cattolica, cardinal Josip Bozanić, il quale ha sottolineato come la cultura della misericordia rappresenti sempre l'apertura a una nuova vita, un'effusione di coraggio e un guardare al futuro con speranza.

Il cardinale ha affermato che tutta la Chiesa, le nostre parrocchie, le comunità, le associazioni e i movimenti, sono invitati a essere oasi di misericordia.
 
Egli ha ricordato il legame esistente tra l'Anno Santo della misericordia e il beato Alojzije Stepinac, la cui vita è stato un riflesso di Cristo, Volto della misericordia, nonché un meraviglioso esempio di servizio consacrato nell'amore verso Dio, la Chiesa, il Papa e la patria croata.

Trattando le notizie, gli articoli e i pareri collegati alla beatificazione del beato Alojzije Stepinac e che mettono scompiglio, il cardinale ha detto che non si può rimanere indifferenti verso le affermazioni e le brutte accuse con le quali si afferma che egli e i vescovi croati avrebbero ingannato l'opinione pubblica, che malignamente nasconderebbero qualcosa, che avrebbero offeso la Santa Sede e lo stesso Papa.


 
Il cardinale ha sottolineato come i vescovi siano intervenuti verbalmente e per iscritto presso le istanze competenti, e nel quadro delle loro responsabilità, abbiano informato i fedeli a loro affidati e l'opinione pubblica ecclesiale, aggiungendo che nella Chiesa ciascuno ha la propria chiamata e la propria responsabilità, e in questo senso non vi è nulla che si possa rimproverare alla Conferenza Episcopale croata.
 
Ripetutamente si cerca di usare il cardinale Stepinac a scopi politici, con la falsificazione di fatti, la rappresentazione di giudizi artefatti di ciò che egli ha compiuto o ha detto, nonché ripetendo insistentemente le menzogne provenienti dal processo montato contro di lui. La canonizzazione del beato Alojzije Stepinac non è stata messa in dubbio, poiché si tratta di una questione interna alla Chiesa cattolica. Ciò che è stato fatto non può più essere messo in discussione, non vi è alcuna revisione del processo che è quasi giunto alla sua conclusione.

Dopo avere osservato come sussista un tentativo di dividere la Chiesa presso il nostro popolo attraverso tentativi, quantunque nascosti, di immettere tra i fedeli la sfiducia verso il Papa, il cardinale ha concluso affermando: «Vi invito tutti, cari fratelli e sorelle, indipendentemente da ciò che vi viene detto, a imitare il beato Alojzije Stepinac e a non cessare di promuovere l'unità con il successore di Pietro. E voi, fratelli sacerdoti, tra i fedeli curate sempre un sincero amore verso il Santo Padre».


 
Salutando i partecipanti all'incontro, l'arcivescovo di Vrhbosna, il cardinal Vinko Puljić, ha sottolineato come la misericordia sia una necessità impellente, giacché il peccato è riuscito in modo così forte a dividere l’uomo. Dio ha sempre meno spazio, sia nella vita personale sia in quella comunitaria. E’ importante che diventiamo coscienti che siamo esseri amati, e che attraverso la misericordia di Dio, siamo catturati da questo amore.
 
Nel suo intervento, il Nunzio Apostolico in Croazia, mons. Alessandro D'Errico, ha fatto riferimento alle parole introduttive del cardinal Bozanić sulla canonizzazione del beato Alojzije Stepinac, e ha riferito del suo incontro con papa Francesco del 17 dicembre dell'anno appena trascorso, in occasione del quale il Papa gli ha detto di non avere nulla contro la santità di Stepinac né alcun che contro il popolo croato. Il Papa ha detto che si era creata una situazione che avrebbe potuto provocare nuove tensioni tra le due Chiese e i due popoli.



L’istituzione di un Gruppo di lavoro di esperti della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa serba va compresa come un gesto ecumenico e un'uscita verso la periferia, una periferia spirituale dove la Chiesa si pone in dialogo con diversi fattori. Il Papa ritiene, come ha affermato il Nunzio, che qui non si tratta di aprire una nuova discussione sulla santità di Stepinac. Al contrario, il Gruppo di lavoro dovrebbe avere un ruolo informativo su tutto ciò che è stato già fatto. Al termine del suo discorso, il Nunzio ha rivelato che è in corso la formazione del Gruppo di lavoro, il quale sarà composto da 3-5 membri per ciascuna parte, e il cui primo incontro sarà tenuto a Roma.


 
Indirizzi di saluto ai partecipanti alla Settimana teologico-pastorale sono stati rivolti anche dal rettore dell'Università di Zagabria, dott. Damir Boras, dal nuovo ministro della scienza, della formazione e dello sport, dott. Predrag Šustar, e dal vice-sindaco di Zagabria, Stipe Zeba, nonché dal Decano della Facoltà di teologia cattolica presso l'Università di zagabria, dott. Tonči Matulić.
 
 
 
Ufficio Stampa dell'Arcidiocesi di Zagabria
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